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venerdì 9 gennaio 2009

La commissione Ecclesia Dei verrà riunita alla Congregazione per il Culto divino (?)

Notizie e voci, certo, ma un po' più che voci di corridoio.

A quanto pare la Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", incaricata fin dai tempi di Giovanni Paolo II di vigilare e di sostenere quanti intendono avvalersi di quella che si chiama oggi "Forma straordinaria del Rito Romano", sarà unita alla Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti.

Il nuovo prefetto di questa congregazione, il Card. Cañizares Llovera fa già parte della commissione, e il presidente di quest'ultima, l'infaticabile Card. Castrillón Hoyos ha da un pezzo superato l'età canonica della pensione. Pare quindi imminente la decisione del Papa di elevare alla dignità episcopale Mons. Camille Perl, suo fidato amico e secondo in carica della Pontificia Commissione, e inquadrare lui e il resto dello staff che si occupano del "Rito antico" nei ranghi della Congregazione che, in senso generale, si occupa del culto divino.

Questa "mossa" dà un triplice segnale. 1) La stabilizzazione della struttura che si occupa della forma straordinaria: non più una commissione ad hoc, ma parte di un dicastero della normale attività della Curia Romana. L'indulto "Ecclesia Dei" è ormai sorpassato, così deve essere anche la commissione che da esso era stata istituita e prendeva il nome.

2) Questo passaggio indica la piena "conciliazione" del rito antico nel culto della chiesa latina, quale parte viva e vitale, e si spera in evoluzione organica e fecondante, della liturgia cattolica.

3) Se il "matrimonio" tra la Congregazione e la commissione ci sarà (e speriamo di sì), questa unione di forze e di competenze non potrà che giovare al movimento della "Riforma della Riforma". Non solo, quindi, come tutela del rito antico, ma soprattutto come spinta al rinnovamento nella comune tradizione, del rito postconciliare, che ha sempre bisogno di non recidere le proprie radici e anzi di conoscerle bene e crescere su di esse.

E noi aggiungiamo: e chissà che Mons. Perl non diventi il futuro segretario della Congregazione stessa? Dopotutto è colui che più di altri in Vaticano ha lavorato e lavora per la riconciliazione e l'accoglienza del mondo tradizionalista, puntando a valorizzare l'apporto di quanti sono o ritornano nella comunione con il Papa anche attraverso il rito gregoriano.




1 commento:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

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