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giovedì 12 marzo 2009

Siamo sulla strada giusta

In attesa di leggere l'intera lettera di Fellay, mi pare che le anticipazioni della sua reazione alla lettera di Papa Benedetto suonino alquanto dolci alle papali orecchie, giudicate voi:

Citta' del Vaticano, 12 mar. - (Adnkronos) - Non e' nostra intenzione tornare a prima del 1962 e del Concilio Vaticano II, ma vogliamo considerare il suo insegnamento alla luce della tradizione della Chiesa. E' quanto afferma mons. Bernard Fellay, superiore della Fraternita' di San Pio X, in un comunicato diffuso oggi a commento della lettera del Papa dedicata alla questione dei lefebvriani. ''Ben lontani dal voler fermare la tradizione al 1962 - spiega mons. Fellah - noi desideriamo considerare il concilio Vaticano II e l'insegnamento post-conciliare alla luce di questa tradizione che San Vincenzo di Lerins ha definito come 'cio' che e' stato creduto sempre, dappertutto e da tutti'''.
''Noi ringraziamo vivamente il Santo Padre - dice ancora mons. Fellay - per aver ricollocato il dibattito all'altezza a cui si deve tenere, cioe' quella della fede''. ''Noi condividiamo pienamente - aggiunge il leader dei lefebvriani - la sua preoccupazione prioritaria della predicazione, 'nella nostra epoca in cui vaste regioni della Terra la fede rischia di spegnersi come una fiamma che non e' piu' alimentata'''.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

@fr. A.R.
tempo fa mi confermò che la chiesa sta vivendo la primavera vaticinata dai Papi del Concilio Vaticano II e mi riprese perché io vedo il bicchiere mezzo vuoto.

Per coerenza riprenda anche l'attuale Pontefice che, nella sua ultima lettera, non solo riconosce la realtà della crisi, ma addirittura afferma: «Nel nostro tempo in cui in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più nutrimento...»

A.R. ha detto...

Il Servo del Signore secondo Isaia, è colui che non spezza la canna incrinata e non spegne il lucignolo fumigante. Il nostro buon papa non guarda tanto a ciò che manca, ma a ciò che si deve recuperare. Le canne incrinate non le vuole buttare via, e prima che si spenga la fede sta dando l'allarme di aggiungere olio. Mi pare un messaggio molto positivo, e soprattutto non polemico e arrabbiato. Confratello mio: Cristo è Risorto! Possibile che non sia fedele alla sua Chiesa? L'infedeltà umana non è una novità. Quello che ci deve sempre sorprendere e motivare è la primavera della fede, che con fatica continua a mettere le sue foglioline verdi. La primavera non è estate, concordo con lei, qualche gelata può sempre passare. Ma Gesù ci terrà al caldo!

Anonimo ha detto...

Grazie della risposta. Se ho dato l'impressione di essere arrabbiato o non fedele alla mia Chiesa, faccio ammenda. Essere fedeli alla Chiesa significa esserlo anche alla Verità. ringraziando lo Spirito Santo che guida la Chiesa e il Papa, animiamo la nostra speranza, senza chiuderci gli occhi di fronte alle incoerenze e agli errori che ancora scuotono il mistico Corpo di Cristo.
Fraternamente.

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