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venerdì 10 aprile 2009

Venerdì Santo, preghiera iniziale.


Suggerimento ai celebranti per l'azione liturgica del Venerdì Santo:
Usate, ve ne prego, la seconda delle due preghiere iniziali, quella dopo l'oppure. Non fermatevi oggi alla prima, un po' striminzita e freddina, passate alla seconda, che in realtà è quella tradizionale, tradotta - tra l'altro - piuttosto bene in italiano dalla CEI. Leggiamola e meditiamola:


O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell'antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l'immagine dell'uomo terreno, così per l'azione del tuo Spirito, fa' che portiamo l'immagine dell'uomo celeste. Per Cristo nostro Signore.


Deus, qui peccáti véteris hereditáriam mortem, in qua posteritátis genus omne succésserat, Christi Fílii tui, Dómini nostri, passióne solvísti, da, ut confórmes eídem facti, sicut imáginem terréni hóminis natúræ necessitáte portávimus, ita imáginem cæléstis grátiæ sanctificatióne portémus. Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.


Traduzione di Domenico Pezzini:
Dio, che con la passione di Cristo tuo Figlio e Signore nostro hai dissolto la morte, eredità del peccato antico cui era soggetta l’intera discendenza umana, fa’ che, diventati a lui conformi, come per l’ineluttabilità della natura abbiamo portato l’immagine dell’uomo terrestre, così per la santificazione della grazia portiamo ora l’immagine dell’uomo celeste.

Dio ha "sciolto" la morte stemperandola nella Passione di Cristo suo Figlio. La morte è chiamata cupamente, nei nostri confronti: eredità dell'antico peccato, trasmessa per generazione a tutto il genere umano. In una sola riga si mostra in tutto il suo squallore il peccato originale, latore della "morte ereditaria". Ma la nostra richiesta di oggi è alta, altissima: imploriamo il Padre che ci renda conformi a Cristo, cosa che equivale a chiedergli di essere "cruciformi", conformi a Cristo crocifisso. A qual fine? Perchè, come abbiamo portato per necessità di natura l'immagine pesante dell'uomo terreno, così ora, non più per natura, ma per grazia, spogliati dall'uomo vecchio crocifisso con Cristo, possiamo portare in noi l'immagine dell'uomo celeste, dell'uomo rinnovato dalla Risurrezione: Rm 6,5-7: Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.
Oltre al precedente vi è una serie di richiami espliciti alla teologia paolina, per es. Rm 5, 12: come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Completato da 1Cor 15,47-49: Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.

Questa preghiera di apertura, dice Domenico Pezzini nel suo libro "Preghiamo. Meditazioni sulle collette delle domeniche e delle feste", presenta senza pudori o reticenze la tenebra della nostra condizione mortale. Quella condizione che il Signore Gesù ha voluto condividere. La drammaticità della condizione umana non è taciuta. Anzi è fortemente e sinceramente evidenziata.
Ma solo se l'abisso della nostra situazione di partenza era così nero e tetro, allora può splendere pienamente l'azione di Cristo, che "morendo ha distrutto la morte". I cristiani, guardando alla Croce, leggono - paradossalmente - la sconfitta del male nel suo apparente totale trionfo.
La luce splenderà di nuovo. Ma ora i nostri occhi devono sopportare le tenebre, la privazione di ogni luce. Questa è la morte del Signore. Il suo annientamento, il suo completo svuotamento come uomo, perchè noi fossimo riempiti della sua divinità.

In una parola: non manchi questa straordinaria e antica colletta alla vostra preghiera di questo Venerdì di Passione.

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