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venerdì 2 ottobre 2009

San Francesco e gli angeli custodi


Carlo Saraceni, visione di san Francesco.

Buona festa dei Santi Angeli custodi. Ricordatevi del vostro angelo, che vi è sempre vicino. E magari - come capitò a San Francesco - potrebbe manifestarsi anche sensibilmente nel momento del bisogno. Non si sa mai con queste creature!

Una tradizione del Sacro Speco di Narni, quella che ha reso popolare il suo nome, parla proprio dell'angelo disceso dal cielo a rallegrare di celesti melodie la solitudine del Serafico Patriarca.
"Si trovava egli un giorno su questo monte, più dell'ordinario ammalato ed angustiato: le sofferenze corporali e la solitudine empivano il suo cuore d'amarezza, onde egli pregò fervorosamente per ottenere conforto.
Ed ecco un Angelo farsi innanzi alla sua grotta e trar fuori da una viola sì celesti melodie, che il Santo ebbe quasi venir meno di dolcezza.
Uno scoglio a forma di guglia, che s'innalza sul davanti della grotta, è indicato come il luogo dove si sarebbe posato il celeste consolatore"» (B. Bazzocchini, Cronaca, 1921).

Diverso il racconto dello stesso episodio nella II considerazione delle Sacre Sante Istimate, che ambienta sulla Verna quest'estasi angelica e musicale del Poverello:

"Essendo Santo Francesco molto indebolito del corpo, tra per l’astinenzia grande, e per le battaglie del Demonio: volendo egli col cibo spirituale della anima confortare il corpo, cominciò a pensare della ismisurata gloria e gaudio de’ Beati di vita eterna; e sopra a ciò incominciò a pregare Iddio, che gli concedesse grazia d’assaggiare un poco di quello gaudio. E istandosi in questo pensiero, subito gli apparve uno Angelo con grandissimo isplendore, il quale avea una viola nella mano sinistra, e lo archetto nella man destra, e stando Santo Francesco tutto istupefatto nello aspetto di questo Angelo, esso menò una volta l’archetto in sù sopra la viola; e subito sentì tanta suavitade di melodia, che indolci l’anima di Santo Francesco, e sospesela da ogni sentimento corporale; che, secondo che e’ recitò poi alli compagni, egli dubitava, se lo Angelo avesse tirato l’archetto in giuso, che per intollerabile dolcezza l’anima si sarebbe partita del corpo."

Per ricordare questa piccola storia, cosa potevo trovare di meglio se non un vero video con un Angelo che suona il violino in onore di San Francesco? Branduardi con il suo Cantico delle Creature continua a rallegrare e a diffondere ancor oggi la poesia del Giullare di Dio:

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