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giovedì 17 giugno 2010

Chi è Marc Ouellet, cardinale e preconizzato prefetto della Congr. dei Vescovi?

Se davvero, alla fine, il Card. Marc Ouellet riceverà il mandato di essere il nuovo prefetto della "fabbrica dei Vescovi", i ratzingeriani saranno tutti contenti.
E sì, perchè il Cardinale canadese non può essere tacciato di progressismo neanche per sbaglio. Esempi abbondano: ha invitato nel 2007 la FSSP (tradizionalisti in comunione con Roma) ad aprire una parrocchia nella sua diocesi di Quebec; dopo la morte di ogni seminario minore, ne ha risuscitato uno, riaprendo nel 2008 la formazione e il discernimento per il presbiterato agli adolescenti....

Nato in Quebec nel 1944 Marc Ouellet, dopo aver ottenuto la Licenza in Teologia, è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Amos nel fatidico 1968. Nel 1972 entrò tra i Sulpiziani, dopo aver servito presso il seminario da loro tenuto. Poi a Roma, nel 1974, per studiare filosofia all'Angelicum. Tornato in patria come insegnante, nel 1976 diventa professore del Grand Séminaire de Montréal. Di nuovo a Roma, ottiene nel 1983 il dottorato in Teologia alla Gregoriana. Divenuto rettore di vari seminari, nel 2002 fu anche nominato docente di Dogmatica all'Istituto Giovanni Paolo II per la Famiglia (Roma).
Intanto dal 2001 era stato ordinato dal Papa vescovo titolare e segretario del Pontificio Consiglio per l'unità dei Cristiani. I cardinali Re e Sodano furono i suoi conconsacranti insieme a Giovanni Paolo II.
Dal gennaio 2003 serve la Chiesa come 14° arcivescovo metropolita del Quebec e primate del Canada e da ottobre dello stesso anno è cardinale.
Marc Ouellet fa parte della redazione dell'edizione nordamericana di Communio, la rivista teologica di stampo ratzingeriano-balthasariano, è un sostenitore dell'adorazione eucaristica (ha organizzato anche dei congressi eucaristici) e fautore del ritorno del canto gregoriano. Parla francese, inglese, tedesco, italiano e spagnolo, cosa quantomai utile ad un prefetto di congregazione romana importante come quella dei vescovi.
Inoltre non nasconde la sua percezione per cui la Chiesa è perseguitata, soprattutto nel secolarizzato Canada, proprio perchè dice verità scomode.
Ora rimane da vedere se dopo un canonista proveniente dalla carriera diplomatica (card. Re), avremo alla guida della congregazione dei vescovi un teologo dal curriculum accademico-pastorale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa vuol dire primate di una nazione? E' una carica legata ad una sede metropolita o è un incarico elettivo assegnato ad un vescovo?

A.R. ha detto...

Primate è oggi solo un titolo onorifico che individua l'arcivescovo della sede più importante o più antica di una certa nazione. Non è elettivo, ma legato alla sede.

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