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mercoledì 15 settembre 2010

Il duplice parto, gioioso e doloroso, della Vergine Maria secondo il pensiero di Sant'Antonio di Padova

Un duplice parto: il primo nella gioia, il secondo nel dolore. Così commenta sant'Antonio, echeggiando evidentemente san Bernardo, il brano della predizione del vecchio Simeone a proposito dei dolori che la Vergine Maria avrebbe provato:

«E anche a te una spada trafiggerà l'anima» (Lc 2,35). Il dolore che la beata Vergine Maria soffrì nella passione del suo Figlio fu come una spada che trapassò la sua anima. È quanto dice Isaia: «Prima di avere i dolori ha partorito» (Is 66,7). Il parto della beata Vergine Maria fu duplice: uno nella carne e l'altro nello spirito. Il parto della carne fu verginale e ricolmo di ogni gioia, perché la beata Vergine partorì senza dolore il «gaudio degli angeli». E quindi dice insieme con Sara: «Il Signore mi ha dato il sorriso, e chiunque lo saprà, sorriderà con me» (Gn 21,6).
Con la beata Maria dobbiamo sorridere e godere della nascita del Figlio suo; ma dobbiamo partecipare anche al suo dolore: nella passione del Figlio la sua anima fu trapassata da una spada, e quello fu il secondo parto, doloroso e ricolmo di ogni amarezza. E questo non deve far meraviglia, perché quel Figlio di Dio che lei, per opera dello Spirito Santo, vergine aveva concepito e vergine aveva dato alla luce, lo vedeva appeso alla croce con i chiodi, sospeso tra due ladroni. C'è forse da meravigliarsi, se una spada le trapassò l'anima? «Considerate e vedete se c'è un dolore simile al suo dolore!» (Lam 1,12). Prima dunque di partorirlo nella passione, lo partorì nel giorno della natività (prima di partorirlo nel dolore, lo partorì nella gioia).
(Sermoni, I domenica dopo Natale, § 14)


1 commento:

bedwere ha detto...

Segnalo questo sito che ha il testo latino dei sermoni:

http://www.iteadjmj.com/

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