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martedì 16 novembre 2010

Allarme: cambiamento dello stemma della Curia Romana in vista

Con sorpresa e un certo sbalordimento ho letto il post di padre Z. che si è accorto come in questa pagina del sito Vaticano: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/acdscien/index_it.htm appaia un vistoso cambiamento nel disegno dello stemma degli organismi della Curia Romana, in particolare - per ora - della Pontificia Accademia delle Scienze (e - aggiungo - anche dell'Accademia delle Scienze Sociali):


per un confronto con l'attuale stemma nella testata della Pontificia Accademia S. Tommaso:

Sparita la tiara è apparsa una mitria (stile stemma personale del papa attuale) sopra le chiavi decussate. Il tutto con un disegno infantile e sgraziato.
Orrore in vista, dunque, e colpo di mano in atto. Come giustamente nota p. Z. un conto è lo stemma personale di un pontefice, un conto è lo stemma dell'istituzione. La grammatica araldica è un linguaggio specifico, con i suoi segni e i suoi significati. Che senso possa avere parlare un linguaggio sgrammaticato non si riesce proprio a capirlo. A meno che non si voglia davvero introdurre un cambio di identità e abolire definitivamente un segno che - fino ad ora - non è MAI stato abolito dai Papi precedenti. A che pro non si sa, sebbene si possa seriamente dubitare che sia opera o richiesta di Sua Santità. C'è qualcuno che continua a lavorare per cambiare il modo di intendere l'autorità del Papa, ma eliminare i simboli araldici non pare proprio una grande trovata.

PS.: Consoliamoci, almeno, guardando al sito del Patriarcato di Lisbona. Non pare che il locale Patriarca abbia nessuno intenzione di rinunciare alla Tiara che, per privilegio papale, timbra lo stemma della diocesi lusitana:


A quanti ritengono che il motivo della de-tiarizzazione papale possa essere di origine ecumenica rispondiamo che ci pare stiano vaneggiando parecchio. Prova ne siano i copricapi, tuttora indossati in ogni occasione, di tutti i vescovi e patriarchi orientali, che chiamano appropriatamente "corona" il proprio sontuoso cappello:

4 commenti:

Anonimo ha detto...

anche l'accadeima scienze sociali:
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/acdscien/index_social_it.htm

mauro bigi ha detto...

E' un vero schifo! Purtroppo o BXVI interviene una volta per tutte, o rischia di perdere la faccia. Che senso hanno le Sue affermazioni sulla liturgia etc. quando permette che la sua persona (stemma personale) e l'Istituzione siano degradate in tal modo?
Non preoccupatevi che coloro che vogliono intendere il significato di questi cambiamenti ben lo sanno...
D'altronde neanche GPII aveva rinunciato alla tiara sul suo stemma personale, e, avendolo conoscito bene, se non ci fosse stato l'improvvido immediato precedente di Albino Luciani, la tiara se la sarebbe fatta ben regalare dalla città di Cracovia e non avrebbe mancato di indossarla.
Mauro Bigi da Perugia

Anonimo ha detto...

A proposito del Portogallo
Apprendo con piacere CHE, almeno stando a ciò che si può leggere al link, e, contrariamente a ciò che è stato scritto sul blog di www.messainlatino.it , il rito paleolusitano di BRAGA NON è caduto in desuetudine

http://it.wikipedia.org/wiki/Rito_di_Braga

Cesare Baronio ha detto...

Puttaneggiar coi regi (Inferno, XIX, 108).

Nella smania di compiacere qui in altis habitat, qualche mente zelantissima del Centro Elaborazione Dati vaticano ha pensato bene di metter mano allo stemma della Santa Sede su internet, sostituendovi la tiara - che pure rimane ufficialmente nell'araldica vaticana - con il mitriregno, ossia la versione ibrida di una tiara maldestramente metamorfizzata in mitria: possiamo ammirare lo sconcio sul sito della Pontificia Accademia delle Scienze e su quello della Pontificia Accademia di Scienze Sociali.

E' evidente che nessun grafico si permetterebbe di apportare una tale modifica senza averne ricevuto esplicita richiesta dai Superiori. Ma quand'anche fosse, ci permettiamo di dubitare che l'assordante silenzio meritato da questa innovazione arbitraria avrebbe mutato radicalmente di segno se quel grafico avesse sostituito motu proprio lo stemma papale mitrato con l'abominato stemma tradizionale adorno della triplice corona.

Ovviamente nessun Gianni Cardinale ha ritenuto doveroso metter mano alla penna per censurare su Avvenire una simile iniziativa, al grido ormai tragico di Nihil innovetur. Né la Segreteria di Stato ha intimato la correzione dell'abuso, con la pedanteria che in altri casi non si è peritata di ostentare, in ispregio se non al protocollo certamente alla buona creanza.

Ci piacerebbe sapere con quale sprezzo dell'evidenza si continui ad affermare che Oltretevere non vi siano due poteri contrapposti, come sosteniamo da tempo e come innumerevoli testimonianze possono quotidianamente confermare. Una Segreteria di Stato anonima, impersonale e insolente che mette bocca fin negli spartiti della Sistina, negli stemmi della Prefettura della Casa Pontificia, nelle vesti liturgiche dell'Ufficio delle Celebrazioni del Sommo Pontefice, nei riti della Congregazione per il Culto Divino.

Così, leggendo l'allocuzione del Santissimo Signor Nostro ai Vescovi brasiliani in visita ad limina, ci piacerebbe prendere queste parole: i consulenti e le strutture della Conferenza episcopale esistono per il servizio ai vescovi e non per sostituirli modificandole in: i consulenti e le strutture della Santa Sede esistono per il servizio al Papa e non per sostituirlo.

Il giorno che la Santità di Nostro Signore si degnerà alfine esercitare quell'Autorità, ond'egli è investito dal Sommo ed Eterno Sacerdote, vedremo sciogliersi come neve al sole non solo i mitriregni che vanno spuntando ovunque, ma anche i loro improvvidi autori; la cui sordida cortigianeria, se non suscitasse una santa collera, provocherebbe la nausea.

Fonte: OPPORTUNE IMPORTUNE
http://opportuneimportune.blogspot.com/2010/11/puttaneggiar-coi-regi-inferno-xix-108.html

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