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mercoledì 11 luglio 2012

Festa di san Benedetto: la sequenza "Laeta dies"

La sequenza benedettina per la festa del Padre dei monaci occidentali, san Benedetto da Norcia, patrono d'Europa. E' un testo alquanto recente, essendo apparso per la prima volta in un messale del 1506 appartenente alla Congregazione Cassinese. Descrive il santo abate paragonandolo ai grandi patriarchi dell'Antico Testamento, nuovo Abramo ricco di figli spirituali. Oltre al video con il canto, trovate anche il testo latino e una traduzione conoscitiva.



Laeta dies magni ducis,
dona ferens novae lucis,
hódie recólitur.

Charis datur piae menti:
corde sonet in ardénti
quidquid foris prómitur.

Hinc per callem Oriéntis
admirémur ascendéntis
Patriárchae spéciem.

Amplum semen magnae prolis
illum fecit instar solis
Abrahae persímilem,

Corvum cernis ministrántem,
hinc Elíam latitántem
specu nosce párvulo.

Elisaéus dignoscátur,
cum secúris revocátur
de torréntis álveo.

Illum Ioseph candor morum,
illum Iacob futurórum
mens effécit cónscia.

Ipse, memor suae gentis,
nos perdúcat in manéntis
semper Christi gáudia. Amen.
Giorno lieto, del gran condottiero Benedetto
giorno che porta doni di nuova luce,
oggi si festeggia.

La grazia è data  all’anima devota:
risuoni nel cuore ardente
quel che si esprime a parole.

Da qui contempliamo
mentre ascende al cielo per la via d’Oriente
la bellezza del Patriarca.

Seme largo di progenie
lo rese come un sole,
simile ad Abramo.

Vedi il corvo che lo serve
riconosci in lui Elia nascosto
nell'angusto speco.

Riconosci anche Eliseo
nel falcetto che riemerge
dall’alveo del torrente.

L’occhio interiore si è reso conto
che lui è Giuseppe di santi costumi,
lui è Giacobbe che vede il futuro.

E Benedetto, sempre memore dei suoi figli
ci guidi alla gioia
di Cristo che rimane in eterno. Amen.

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