La sequenza benedettina per la festa del Padre dei monaci occidentali, san Benedetto da Norcia, patrono d'Europa. E' un testo alquanto recente, essendo apparso per la prima volta in un messale del 1506 appartenente alla Congregazione Cassinese. Descrive il santo abate paragonandolo ai grandi patriarchi dell'Antico Testamento, nuovo Abramo ricco di figli spirituali. Oltre al video con il canto, trovate anche il testo latino e una traduzione conoscitiva.
Laeta dies magni ducis, dona ferens novae lucis, hódie recólitur. Charis datur piae menti: corde sonet in ardénti quidquid foris prómitur. Hinc per callem Oriéntis admirémur ascendéntis Patriárchae spéciem. Amplum semen magnae prolis illum fecit instar solis Abrahae persímilem, Corvum cernis ministrántem, hinc Elíam latitántem specu nosce párvulo. Elisaéus dignoscátur, cum secúris revocátur de torréntis álveo. Illum Ioseph candor morum, illum Iacob futurórum mens effécit cónscia. Ipse, memor suae gentis, nos perdúcat in manéntis semper Christi gáudia. Amen. | Giorno lieto, del gran condottiero Benedetto giorno che porta doni di nuova luce, oggi si festeggia. La grazia è data all’anima devota: risuoni nel cuore ardente quel che si esprime a parole. Da qui contempliamo mentre ascende al cielo per la via d’Oriente la bellezza del Patriarca. Seme largo di progenie lo rese come un sole, simile ad Abramo. Vedi il corvo che lo serve riconosci in lui Elia nascosto nell'angusto speco. Riconosci anche Eliseo nel falcetto che riemerge dall’alveo del torrente. L’occhio interiore si è reso conto che lui è Giuseppe di santi costumi, lui è Giacobbe che vede il futuro. E Benedetto, sempre memore dei suoi figli ci guidi alla gioia di Cristo che rimane in eterno. Amen. |
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