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mercoledì 26 dicembre 2012

Gesù è nato per poter morire, è stato rivelato nel Battesimo in vista della Risurrezione

Oggi, passate le grandi celebrazioni festive, con il loro carico di emozioni, possiamo meditare meglio il significato teologico globale delle feste natalizie. Lo facciamo aiutati dall'Oriente cristiano, nei cui testi liturgici si è mantenuto maggiormente il senso primitivo e profondo del collegamento intimo e indissolubile tra Incarnazione ed Epifania del Signore e Passione e Risurrezione.
Leggiamo e a ascoltiamo, nella sua meditativa versione araba, l'inno del Natale della Chiesa bizantina (sia cattolica che ortodossa) e facciamo qualche considerazione sul parallelismo tra Natale e Pasqua:


Ed ecco qui la traduzione in italiano degli Inni di Natale (ascoltato nel video) e di Pasqua, il parallelismo è evidente:

Inno per il Natale
Natività / Teofania (Battesimo di Gesù)

Oggi, Colui che tiene l’intera creazione nella sua mano è nato da una vergine.

Colui la cui essenza nessuno può toccare è avvolto in fasce come un uomo mortale.

Dio, che in principio ha foggiato i cieli giace in una mangiatoia.

Colui che fece piovere la manna per il suo popolo nel deserto è nutrito con latte dal seno di sua madre.

Lo Sposo della Chiesa, raduna gli uomini sapienti.

Il Figlio della Vergine accetta i loro doni.

Adoriamo la tua Natività, o Cristo!
Adoriamo la tua Natività, o Cristo!
Adoriamo la tua Natività, o Cristo!

Mostraci anche la tua gloriosa Teofania!
Inno per la Pasqua
Passione/ Risurrezione

Oggi, Colui che sospese la terra sulle acque è sospeso sul legno.

Il Re degli angeli è ricoperto con una corona di spine.


Colui che avvolge il cielo in una nube è avvolto nella porpora di derisione.

Colui che ha liberato Adamo nel Giordano è schiaffeggiato sul volto.


Lo Sposo della Chiesa è appeso sulla croce con i chiodi.

Il Figlio della Vergine è trafitto con una lancia.

Adoriamo la tua Passione, o Cristo!
Adoriamo la tua Passione, o Cristo!
Adoriamo la tua Passione, o Cristo!

Mostraci anche la tua gloriosa Risurrezione!
.

I versi liturgici e gli inni per il Natale e l’Epifania, tempo chiamato: "la Pasqua dell’incarnazione di Cristo e della sua manifestazione nella carne", ripetono coscientemente, passo passo, quelli della Pasqua, la Pasqua della morte e risurrezione di Cristo. La nascita del Signore e il battesimo sono dunque collegati direttamente al suo morire e risorgere. Egli è nato per poter morire, come dicevano i Padri. È stato battezzato per essere risuscitato. Nella Teofania al Battesimo del Giordano, ci viene infatti manifestata la potenza della Trinità, e colui che è disceso, per la forza dello Spirito, torna a risalire dalle acque. Come Cristo entrerà nella morte e ne uscirà con la Risurrezione. Nell'Epifania ci viene mostrata la divinità dell'uomo Gesù, come nella sua Risurrezione, mentre nella Natività ci viene rivelata l'umanità di Dio, proprio come la vediamo sulla croce e nel sepolcro:
La Pasqua della sua Croce è stata preparata dalla Pasqua della sua Venuta. La Pasqua della sua Risurrezione è stata iniziata dalla Pasqua della sua Incarnazione. La Pasqua della sua Glorificazione è stata preannunciata dalla Pasqua del suo Battesimo. Questo è ciò che i cristiani celebrano ogni anno, quella che padre Alexander Schmemann è stato il primo a chiamare “la Pasqua invernale”.
(da The Winter Pascha, di Thomas Hopko, fonte).

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