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domenica 23 dicembre 2012

IV Domenica d'Avvento, canto alla comunione

Nell'una e nell'altra forma del Rito Romano, da sempre (e probabilmente per sempre), il canto di comunione della IV domenica d'Avvento è lo stesso, e propone l'antifona con queste parole di Isaia 7,14, riprese dall'Evangelista Luca:

Ecce Virgo concipiet et pariet filium: et vocabitur nomen eius Emmanuel
Ecco la Vergine concepirà e darà alla luce un figlio, che sarà chiamato Emmanuele.

Il centro d'attenzione di questa antifona domenicale è il miracoloso e arcano concepimento della Vergine Maria, come nel giorno dell'Annunciazione (l'antifona all'offertorio è il saluto angelico dell'Ave Maria, mentre l'Introito ripete l'invocazione al cielo perché mandi il redentore: Rorate coeli desuper Is 45,8).

Ascoltiamo questo canto nella sublime polifonia Tudor di William Byrd, il grande compositore inglese:


L' orazione colletta di oggi:
Grátiam tuam, quæsumus, Dómine, méntibus nostris infúnde, ut qui, Angelo nuntiánte, Christi Fílii tui incarnatiónem cognóvimus, per passiónem eius et crucem ad resurrectiónis glóriam perducámur. Per Dóminum.

Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu, che nell'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Letteralmente: La tua grazia, ti preghiamo o Signore, nelle nostre anime infondi, affinché noi, che per l'annunzio dell'Angelo abbiamo potuto conoscere l'incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce siamo condotti fino alla gloria della risurrezione.

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