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sabato 16 marzo 2013

Il meraviglioso libretto liturgico di mons. Guido Marini per l'inizio del Ministero Petrino di Papa Francesco

E' apparso oggi sul sito Vaticano lo splendido libretto per i Riti di inizio del Ministero petrino del Vescovo di Roma e la Santa Messa di inizio Pontificato. Un bellissimo esempio di continuità con il precedente papato, così attento al culto divino e alla bontà e genuinità anche delle forme liturgiche. Il rituale è stato approvato da Benedetto XVI, come spiegava il 22 febbraio Mons. Guido Marini (vedi qui).
La Messa è quella di San Giuseppe, con qualche variante minima nei canti (offertorio), vista l'augusta circostanza. Il Gregoriano risuona con commovente abbondanza e con popolare semplicità (Messa de Angelis). Alla celebrazione Eucaristica sono premessi i gesti della visita al sacello dell'Apostolo san Pietro, la consegna del Pallio papale e dell'anello del Pescatore. Chissà se la presenza di Sua Santità il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli non diventi una bella occasione per Papa Francesco: potrebbe invitarlo a scendere insieme a lui e ai patriarchi cattolici alla Tomba di Pietro. Però eviterei di farmi benedire da lui in diretta mondiale (come abbiamo visto anche sul balcone la prima sera). A parte gli strepiti antiecumenici di alcuni cattolici, un gesto del genere, per quanto generoso, metterebbe a disagio Bartolomeo. Per aver benedetto un po' d'acqua insieme a un cattolico, un vescovo ortodosso Romeno ha rischiato di essere deposto. Figuriamoci le reazioni di Grecia o Russia in un caso del genere..... Il Papa terrà certamente presente tutte e quattro le virtù cardinali.

Sentiremo comunque risuonare le laudes regiae e il Te Deum, ma anche le preghiere così cariche di impegno che collocano Francesco nella linea ininterrotta dei suoi predecessori: "TU ES PETRUS!". Viene simboleggiata la tradizione del delicato e pesante compito di tenere unita tutta la Chiesa "in fide et caritate", nella stessa fede e nell'amore a Dio e ai fratelli. Questo è il lavoro del Vescovo di Roma. Il Vescovo di Buonos Aires cede il posto dentro di sé al Romano Pontefice. La persona di Bergoglio diventa portatrice del ministero, lo assume su di sé. Un ministero che annienterebbe i più forti e determinati senza la preghiera incessante dell'intero Corpo di Cristo e il sostegno continuo dello Spirito Santo.


Mi dispiace non trovare altro che la copertina del precedente libretto di inizio pontificato, quello di papa Benedetto XVI, nel 2005 ancora non si usavano tutti i PDF di oggi. Quello che abbiamo - comunque - è anche opera sua.


5 commenti:

Roberto ha detto...

Beh, data la scelta di oggi di non dare la benedizione "per rispetto ai non credenti o ai credenti di altre religioni" (http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_marzo_16/benedizione-papa-francesco-anche-per-non-credenti-roma-bergoglio-212214662491.shtml) il nuovo vescovo di Roma potrebbe anche scegliere di non celebrare la Messa, ma di celebrarla nel cuore per ciascuno dei presenti, rispettando il credo di ognuno. Non le pare, padre?

(Mi perdoni l'ardire)

Antonio ha detto...

Roberto sono perfettamente d'accordo con te. Padre per favore se ha conoscenze nella Chiesa dica ai chi di dovere di non scandalizzare i piccoli nella fede con tutte queste discontinuità grazie
Perchè penso lei sappia cosa ha detto Gesù di quelli che scandalizzano i piccoli nella fede?!

Anonimo ha detto...

Domanda: nessuno ha notato che manca la proclamazione del Vangelo in latino? A meno di un clamoroso errore di stampa, mi pare un gesto tutt'altro che in continuità non solo con il Pontificato appena trascorso, ma con l'intera Tradizione della Chiesa. Capisco l'esigenza di avvicinare la Chiesa Orientale, capisco l'ecumenismo, ma mi chiedo: perché sopprimere la lectio Evangelii e lasciare solo la parte in greco? I polmoni della Chiesa non sono tradizionalmente due? (non strumentalizzate questa frase, per favore)
Dato che l'unità tra due elementi non si costruisce con la soppressione di uno dei due, ringrazio fin d'ora chi mi risolverà questa curiosità!
Ester. :-)

Ester ha detto...

Allora, provo a re-inserire le mie due domande in merito alla Messa inaugurale di Papa Francesco:
1. nel nuovo Rito presentato da Mons. Maestro e linkato in discussione, si dice che l'atto di obbedienza va fatto da tutti i Cardinali, dandone adeguata motivazione.
"Per quanto riguarda, poi, la celebrazione di inizio del Ministero del Vescovo di Roma, l’atto dell’ “obbedienza” sarà compiuto da tutti i Cardinali presenti alla concelebrazione. In tal modo, quel gesto che in Cappella Sistina, subito dopo l’elezione è compiuto dai Cardinali Elettori, torna ad avere una dimensione anche pubblica e rimane aperto a tutti i componenti del Collegio Cardinalizio, assumendo al tempo stesso un carattere di cattolicità".
Invece nel Libretto attuale si parla di rappresentanza degli stessi. Quindi c'è già una discrepanza che, probabilmente, sarà liquidata con "mancanza di tempo" (in una Celebrazione simile si stanno a guardare i cinque minuti?), così come ho letto in giro sulla Rete. Mi sembra, pertanto, una modifica - sia pur lieve - a quanto stabilito dal Santo Padre allora regnante, che poggiava su una solida motivazione.
2. leggere il Vangelo UNICAMENTE in greco non mi sembra una modifica apportata da Papa Benedetto XVI. Va bene che sarà presente Bartolomeo I patriarca di Costantinopoli, ma mi pare che questo "atto di omaggio alla Chiesa Orientale" (non so giustificare altrimenti la scomparsa della Lectio Evangelii) sia piuttosto sproporzionato. E immotivato - almeno per ora.
Mi chiedo cosa sarebbe successo se le parti fossero state invertite...credo che l'unità vada raggiunta rispettando la diversità, e non "castrando" una delle parti in gioco.
Spero dunque che esista una risposta a questi dubbi. E che si risolva in un errore di stampa...
A proposito, la Celebrazione per l'inizio del Ministero Petrino di Benedetto XVI è disponibile qui: http://www.vatican.va/news_services/liturgy/2005/documents/ns_lit_doc_20050424_messa-inizio-pontif_it.html

Giuseppe Airoldi ha detto...

Suppongo seriamente sia un errore di stampa o una svista degli impaginatori. Probabilmente sono bozze non definitive.

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