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venerdì 25 ottobre 2013

Il Twitter del Papa sfiora ormai 10 milioni di seguaci. La rimonta degli ispanici e altre cifre

L'account Twitter @Pontifex, nelle sue varie lingue (sono 8+1, il latino), sta ormai sfiorando i 10 milioni di "followers", seguaci che non solo leggono e meditano i brevi messaggi di testo spediti dal Papa, ma soprattutto "rispediscono" spessissimo ai loro amici quanto il Pontefice ha twittato. In questo modo si attua una vera e propria "semina" su scala mondiale delle parole essenziali e feconde offerte dal Santo Padre.
L'account pontificio è stato aperto a dicembre dell'anno scorso dal pioniere Benedetto XVI, e in meno di un anno ne ha fatta di strada, passando - tra l'altro - dalle mani di Papa Ratzinger alla tastiera di Papa Bergoglio.
Un buon panorama della vicenda del micro-blogging papale ce l'ha fornita qualche giorno fa la conferenza di cui vi relazionavo in questo post.

Adesso volevo riprendere alcuni dati attuali e confrontarli con i dati dell'anno passato, relativi ai primi giorni di attività di @pontifex. Alcuni dati li avevo presentati in questo post.
Come tutti ricordano, l'account era stato aperto vari giorni in anticipo rispetto al fatidico "primo tweet" del 12 dicembre, per permettere, a chi volesse, di iscriversi per tempo. Il giorno 10 dicembre, nelle diverse lingue, ho contato 886.393 followers, il giorno dopo, di mattina, erano 911.807. A distanza di una giornata dal primo tweet, cioè il 13 dicembre, erano quasi raddoppiati: 1.705.759! Un vero successo inaspettato.
Ma piano piano, mese dopo mese, l'usignolo blu del Papa ha continuato ad acquistare amici, nonostante il lungo silenzio del periodo drammatico dell'abdicazione e del successivo tempo del conclave.
Ieri ho contato 9.972.088, quasi 10 milioni di followers!
C'è da dire, però, che questo numero non equivale a 10 milioni di persone fisiche. Come me (e come tanti di voi) sono in parecchi a seguire più di una lingua contemporaneamente (latino compreso).

Comunque sia l'aspetto che più mi preme mettere in evidenza è come sia cambiato il "peso" relativo delle lingue tra l'inizio delle attività in Twitter di Papa Benedetto e la stabilizzazione attuale con Papa Francesco.
Le percentuali parlano da sole e ci raccontano senza ombra di dubbio il risveglio dell'America Latina cattolica, che - grazie al nuovo Papa - ha cominciato ad interessarsi al Santo Padre.
Guardate qui:


Ecco i numeri assoluti, dai contatori di Twitter, che ci mostrano il boom di iscrizioni alla lingua spagnola e portoghese (certo merito della GMG di Rio). Lo spagnolo, quasi raddoppiato in termini percentuali e divenuto la prima lingua dei followers del Papa: è già oltre quota 4 milioni, quasi un milione in più dell'inglese, che pochi mesi fa faceva da padrone (60% degli iscritti, oltre 3 volte il numero degli ispano-parlanti). Un vero exploit:
A parte le percentuali, però, c'è da dire che comunque i fruitori in lingua inglese sono triplicati quanto a numero assoluto.
Anche l'italiano fa un buon risultato, entrando tra le tre lingue che sfondano il milione di followers, aumentando di otto volte. E non parliamo del latino, che pur essendo considerato una "lingua morta", con quasi 180 mila iscritti supera persino lingue vive come il tedesco, il polacco e l'arabo.

La comunicazione via Twitter e l'analisi delle percentuali di iscritti nelle varie lingue mi pare proprio una conferma di quanto già si andava notando: il riaccendersi di interesse per la parola del Papa in varie regioni del mondo, che ora - non solo grazie alla tecnologia, ma soprattutto per la provenienza geografica dell'emittente dei messaggi - si stanno in massa "sintonizzando" sulle sue frequenze.

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